Il governo italiano ha annunciato guerra al cybercrime. Già alla fine di maggio partirà la strategia nazionale in ambito cybersecurity del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (DIS) per i cosiddetti Operatori di Servizi Essenziali (OSE). Queste aziende o organizzazioni pubbliche o private operano nei settori energia, trasporti, bancario, acquedotti, assistenza sanitaria, telecomunicazioni, servizi e infrastrutture digitali (FSD) e finanziari.
Il Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (DIS), vigilante dello spazio cibernetico nazionale, fornirà le prime istruzioni per consolidare le difese dei servizi essenziali per la vita quotidiana di cittadini e imprese forniti dagli OSE.
Da giugno 2018 è entrato in vigore la NIS (Network and Information Security) che mira a rafforzare concretamente il livello di sicurezza della rete e dei sistemi informativi e ad armonizzare la difesa cibernetica degli stati dell’Unione Europea. La legge prevede che i prime 465 OSE (Operatori Servizi Essenziali) individuati dovranno, nel giro di pochi mesi, adeguarsi alle nuove regole severe e adottare alti standard di cybersecurity. L’obiettivo è di alzare le difese più diffusamente, riducendo il rischio di contagio e di intrusione in caso di attacco, mettendo in una prima fase sotto protezione cittadini ed aziende nella loro quotidianità.
Quando i primi 465 OSE saranno a regime, entro la fine del 2019, il dipartimento procederà ad allargare il provvedimento ad altre imprese. A tutte queste aziende spetterà l’obbligo di adottare misure tecniche ed organizzative commisurate alla gestione dei rischi e alla prevenzione degli incidenti informatici. Inoltre, dovranno inoltrare la notifica di incidenti con impatto rilevante sui servizi al Computer Security Incident Response Team (CSIRT) e alle Autorità competenti NIS ossia cinque Ministeri coinvolti nel progetto (Sviluppo economico, Economia e finanze, Infrastrutture e trasporti, Salute, Ambiente). I ministeri avranno il compito di vigilare sull’applicazione della direttiva a livello nazionale e di impartire sanzioni amministrative in caso di mancato adempimento degli obblighi previsti.
L’Italia si sta muovendo verso un futuro più sicuro per le persone e le aziende. La sicurezza è una responsabilità di tutti perché attraverso le reti e i mezzi di condivisione siamo tutti connessi con molteplici punti di contatto esterni, quindi ogni azienda è a rischio di un crimine cibernetico. Come puoi immaginare in un quadro così complesso e dinamico è difficile ipotizzare un intervento autonomo e non professionale.
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