Sembra incredibile che in ambito di Cyber Security meno di un italiano su due (48%) protegga il proprio smartphone da possibili virus o malware. Lo rivela l’indagine “Cyber & Digital Protection” di Europ Assistance condotta a fine 2018 in Europa e Usa. Per i PC la consapevolezza degli utenti è relativamente alta, le protezioni toccano l’88% dei device. Anche se i consumatori cominciano ad essere più informati sui rischi per il loro smartphone, questa consapevolezza non si traduce automaticamente in un’effettiva azione preventiva. La maggiore preoccupazione degli italiani rimangono i crimini informatici attraverso il furto d’identità e la protezione dei minori sempre connessi e vulnerabili al cyber bullismo o anziani come possibile vittime di azioni fraudolenti. Quasi la metà degli italiani si vede vulnerabile ai vari pericoli che arrivano per e-mail, il furto della carta di credito e virus/malware contratti durante la navigazione online oppure attraverso le chiavette usb. Purtroppo pochi sanno come reagire prontamente a questa reale minaccia.
Il 55% degli italiani dichiara di essere interessato a proteggere la propria impronta digitale con nuovi sistemi di sicurezza, è pronto ad azioni di prevenzione ed anche a pagare per ridurre i rischi di cyber security. Un disagio importante per gli italiani è dato dalla possibile violazione della privacy prevista dal GDPR con un eventuale monitoraggio delle abitudini di navigazione della persona, i siti web visitati e gli acquisti effettuati.
Rimane il fatto che quasi la metà degli utenti di smartphone ignori ancora le reali minacce informatiche ai danni dei dispositivi mobili a cui si espone con l’uso poco attento dello smartphone. L’82% degli utenti ha inserito una password per proteggere lo smartphone, ma essa può salvaguardare solo fisicamente il telefono dall’uso di utenti indesiderati, mentre non fornisce alcuna protezione contro virus e malware dannosi, attacchi di phishing o frodi varie. Queste azioni possono colpire lo smartphone anche quando è nelle mani del loro proprietario, a sua insaputa.
Mentre la stampa ci racconta continuamente di casi di data breach che colpiscono il 91% delle aziende attraverso gli account di e-mail, il secondo ambito di vulnerabilità per la cyber security sono i social media (68%). Risulta probabile che nei prossimi anni i dispositivi mobili come smartphone e tablet saranno il bersaglio numero uno degli hacker perché la maggioranza degli utenti gestisce i propri profili social proprio da lì. Lo smartphone è tascabile, connesso, intelligente e immediato, la sua grande versatilità lo rende contemporaneamente il vaso di Pandora perfetto per abili malintenzionati.
Le raccomandazioni standard in ambito cyber security per mantenere uno standard minimo di sicurezza sono le seguenti, spesso ignorate dagli utenti.
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